35 saggi per Letta

Post scritto per www.lolington.it

“Non li staccare! Se li togli te ne nasce il triplo!”.

Se orbitate intorno ai 30 anni sapete benissimo di cosa sto parlando. E invece non li sopportate proprio, perché si è ancora giovane e poi sarà una stupida credenza popolare. Sui capelli bianchi non ho ancora capito come funzioni, ma i saggi sembrano rispecchiare il presunto assioma “Elimina 1, ne ricompaiono 3″.

Sembra ieri che i saggi intasavano le colonne dei giornali, e invece è oggi. Indimenticabili i 10 saggi di Napolitano che tanto hanno fat… Ok, ritratto, dimenticabilissimi. Tanto voluti da Napolitano, hanno accettato l’investitura per risolvere il momento tragico in cui il Governo italiano si trovava. Di fatto non sono serviti a nulla, se non a rimpinguare il conto corrente dei fortunati prescelti. Non li invidio nemmeno tanto… Lì a far nulla in un salottino dell’Ottocento intriso di naftalina, accogliente come un igloo nella savana, a farsi fotografare con la testa china su dei fogli bianchi per dimostrare che si lavorava sul serio. E alla fine presentarsi con dei “consigli” che a confronto quelli trovati sulla confezione di assorbenti sembrano trattati internazionali.  Ecco, adesso li invidio. Sono state le due settimane di guadagno più facile della loro vita.  Sembrava una pagina ormai voltata per sempre e invece la notizia agghiacciante rovina la mia colazione (ho tentennato sulla rassegna stampa e mi si è sbriciolato il biscotto nel latte, ripescarlo col cucchiaio è una sconfitta): “Letta sceglie 35 saggi per riformare la Costituzione”.  Non solo non ci siamo liberati dell’accezione di “saggio” usato a minchia, ma adesso ci troviamo con 35 super esperti di diritto che studiano quel testo definito come “la più bella del mondo”. Voi lo ritocchereste mai qualcosa già perfetto di suo? E’ come mandare Diego Della Palma a piastrare i capelli della Venere di Botticelli.  E chi sono i 35? Professori di diritto pescati dalle università italiane. Da destra a sinistra, da Nord fino al profondissimo Sud con saggezza catanese e palermitana.  Scelta equa penserete.  Io me li vedo i Professori che ricevono la chiamata del Governo:

“Papà, devo andare, ce la fai a coprire due cattedre?”.

Il nepotismo nelle università italiane non è un mistero, anzi, pare sia nato un consorzio per la difesa e la protezione dei baroni universitari. Duramente attaccati da gente annebbiata da ideali e ingabbiata nelle costruzioni mentali della meritocrazia. Basta! Se vuoi lavorare cerca di farti amico quelli giusti, sin da bambino. Dividi la merenda con PierUgo anziché col figlio del fruttivendolo, porta gli amichetti sulla mini Ferrari e schizza chi ancora fa cavalluccio.Bisogna intervenire sui poppanti per avere una società pienamente ipocrita. Solo in quel modo gli ipocriti non verranno attaccati da altri ipocriti e avranno l’illusione che sia un mondo giusto. Ed ecco che entra in gioco Papa Francesco: “Il Vangelo condanna l’ipocrisia”. E allora ditelo che siete incontentabili. Ma torniamo al cuore del pezzo: 35 professori per modificare la Costituzione. Se fino ad ora vi sono sembrata contraria, beh, vi sbagliate. A patto che si impegnino a rimuovere quella inutile parte che menziona il lavoro, di questi tempi è così di nicchia che lasciarlo in un testo di massa è controproducente. Su Twitter ho letto migliaia di volte “L’Italia è una Repubblica affondata nel lavoro”. Ma non ci si affonda quando si è pieni di qualcosa? L’Italia è una Repubblica annaspata nel lavoro, come quando da neonato ti buttano nella piscinetta con 3 dita d’acqua e ti sembra di morire. L’Italia è la piscinetta, quelli che si sentono morire siamo sempre noi.

Sono passati 3 minuti e non avete imparato nulla da questo post, solo che i saggi sono come i capelli bianchi. E su questo ci metto la firma.

Dimenticavo: ci sta anche Frattini tra i 35 quasi tutti saggi. E adesso, anche se l’ora lo richiederebbe,  non me la sento di augurarvi il Buongiorno.

Immagine realizzata da @FMaramao

Pubblicato da itscetty

Da piccola volevo mettere il cappotto in estate, i risultati si vedono adesso. Scrivo cose più o meno serie per far ridere e incazzare, spesso contemporaneamente. Dico la mia in meno di 140 caratteri su Twitter e do i restanti in beneficienza all'unione italiana diselsisci. Leggo tanta attualità perché quando sarò vecchia voglio poter dire: "Mentre accadeva stavo twittandoci su". Inizio per caso nel dicembre 2011 per riempire il vuoto tra un capitolo e l'altro di una tesi di laurea. Non mi fermo più. Dissemino articoli sul web, i miei preferiti sono un e il. Continuerò finché mi diverte. O quando mi staccheranno l'adsl.

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